11 Gennaio 2022

Cos'è e come funziona il


Reverse Factoring



Il Reverse Factoring è un moderno strumento che permette, a livello finanziario, di supportare le aziende che sono parte di una filiera produttiva per sostenerle nell’amministrazione del capitale circolante. In sostanza, parliamo di una forza commerciale che va a patrocinare l’economia del Paese. Per comprendere meglio lo strumento, definiamo le caratteristiche principali è l’opportunità che rappresenta.

Infatti, il Reverse Factoring – o factoring indiretto – è un vantaggio, specialmente per piccole e medie imprese che sono nella condizione di dovere controllare degli ingenti volumi di acquisto e consiste nel poter effettuare uno smobilizzo dei crediti.

È un'operazione attraverso la quale è possibile per un’azienda stipulare un accordo o una convenzione in via esclusiva. Questa soluzione, a livello finanziario, consente di ottimizzare la distribuzione del capitale circolante nella filiera.

Nel Reverse Factoring, infatti, l’impresa debitrice cede alla società specializzata – factor – il credito che ha con i fornitori. Il creditore, quindi, non si indirizza al factor per la richiesta di anticipo sui crediti. Parliamo di una differenziazione rispetto al classico concetto e processo di factoring perché il debitore utilizza questo metodo per poter gestire al meglio il proprio flusso passivo.

In questo senso, questo processo assicura all’azienda in questione una solvibilità nei confronti del creditore ed un supporto finanziario che permette di mantenere in modo rapido e concreto una stabilità nel rapporto con i fornitori che risultano essere strategici per l’azienda stessa: come?

Assicurando che la circolazione di denaro verso il creditore sia sicura, costante e permanente.

Il Reverse Factoring come funziona?

In sostanza, l’accordo che viene siglato tra l’impresa debitrice, la banca ed i fornitori permette di far ottenere liquidità alle migliori condizioni e di godere della clausola pro- soluto che concerne l’assunzione per conto del factor del rischio di insolvenza del debitore.

Questo strumento è pensato sulla base dell’utilizzo di piattaforme digitali che hanno la capacità e la possibilità di gestire dei flussi elevati di dati ed informazioni , permettendo di smobilizzare i crediti a costi contenuti ed antecedenti alla loro scadenza in maniera rapida senza incappare in lunghi processi burocratici.

Grazie al Reverse Factoring, è possibile per le imprese fornitrici nella pratica ottenere dei finanziamenti a tassi convenienti.

Viene effettuato un ordine presso il fornitore, che lo adempie e procede all’inoltro della fattura all’acquirente;

L’acquirente approva e chiede all’istituto finanziario di riferimento di operare da intermediario per pagare la fattura ad un tasso agevolato e, se la banca in questione accetta, il fornitore è pronto a ricevere il pagamento dei crediti;

In conclusione, l’acquirente elimina l’importo della fattura per l’istituto finanziario alla scadenza.

Si tratta di un processo guidato dall’impresa debitrice, ossia l’acquirente, ed è riassumibile in diversi punti:

Reverse Factoring: quali sono i pro?

In generale, traggono profitto da questo strumento tutti i partecipanti alla transazione: nel senso che ci sono vantaggi sia per l’acquirente, sia per il fornitore, sia per l’istituto finanziario.

Per quanto riguarda gli acquirenti che utilizzano il Reverse Factoring sicuramente ci sono molti vantaggi come:

Termini di pagamento che sono più lunghi, ossia la possibilità di aumentare la durata del pagamento ed evitare la successiva negoziazione di altri fattori come il prezzo;

Miglioramento del flusso di cassa, in quanto va a facilitare quelle operazioni interne all’azienda che permettono una fluidità maggiore dal momento in cui l’acquirente non è costretto a pagare immediatamente;

Inoltre, il Reverse Factoring va a facilitare il rapporto tra acquirente e fornitore dato che permette di garantire la solvibilità del debito che viene accumulato, cioè garantisce che le fatture dei fornitori siano pagate nei tempi giusti. Questo apre la strada a nuove opportunità per le aziende, in quanto si potrebbero sbloccare delle tariffe agevolate in futuro;

È vantaggioso per le piccole imprese poiché va ad influire direttamente sul benessere finanziario, quindi, a rendere più forte il bilancio dell’azienda in questione.

In questo senso, anche i fornitori beneficiano del Reverse Factoring in molteplici modi. Sicuramente tra i pro ci sono: il miglioramento del flusso di cassa tramite la trasformazione delle fatture in liquidità immediata, la migliore sicurezza finanziaria data dalle solide riserve di cassa accumulate grazie ai pagamenti efficienti ed una crescita aziendale maggiore.

Infine, all’istituto finanziario stesso sono legati dei vantaggi, quali: conoscere e monitorare le performance dei fornitori che equivale a possedere, in questo modo, informazioni aggiornate e dettagliate. Inoltre, questi istituti di credito guadagnano affidabilità e concretezza per società acquirenti e per i fornitori che sono alla ricerca di soluzioni per prevenire i problemi di flusso di cassa.

Reverse factoring: quali sono i contro?

Analizzando i pro del Reverse Factoring, è necessario stimare anche i contro dello strumento per avere una panoramica completa. Un primo punto su cui ragionare sono i costi in capo all’azienda debitrice e gli interessi sugli anticipi che vengono concessi. Inoltre, molti istituti di credito accettano il Reverse Factoring solo se alla base c’è un solido e lungo rapporto tra il fornitore e l’acquirente.

Gli accordi possono anche richiedere delle tempistiche molto lunghe con la possibilità che il fornitore non accetti per vari motivi, tra i quali quello di preferire dei propri accordi di finanziamento. È necessario, in aggiunta, tenere conto delle spese che sono collegate ai costi di gestione e della documentazione (bolle, gli effetti e le fatture) e gli ostacoli che possono essere rappresentati da quadri giuridici e normativi del Paese.

I principali contro del Reverse Factoring, fanno intuire quali potrebbero essere le difficoltà più comuni che si possono riscontrare nella stipula di questa tipologia di accordo e nell’utilizzo di questo strumento.

Conosci il Factoring Digitale di b-ilty?

twitterlinkedinyoutubeinstagram
PRIVATI

AZIENDE

illimity Bank S.p.A. | Sede: Via Soperga 9 – 20124 Milano - Capitale Sociale Euro 54.789.379,31 (sottoscritti e versati) - Iscritta al Registro delle imprese di Milano - Numero REA MI 2534291 - Codice Fiscale N. 03192350365 - Rappresentante del Gruppo IVA “illimity” Partita IVA N. 12020720962 - Codice ABI 03395 www.illimity.com - Iscritta all’Albo delle Banche N. 5710 - Capogruppo del Gruppo illimity Bank S.p.A. iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari N. 245 Tel. 0282849000 | PEC illimity@pec.illimity.com