20 settembre 2023

Reverse factoring, i vantaggi finanziari (e commerciali) generati dall'incasso anticipato dei crediti




Il reverse factoring è un alleato prezioso per tutte le aziende alle prese con la necessità di sostenere tutta la catena del proprio capitale circolante. Le sfide sono quelle del sostegno del capitale circolante unite ad un momento forte della transizione digitale ed ecologica, a cui si aggiunge spesso l'esigenza di muoversi verso mercati inesplorati, alla ricerca di nuove opportunità di business. Da questo punto di vista, la possibilità di ottenere incassi anticipati delle fatture emesse consente all'organizzazione di disporre in tempi brevi – e soprattutto certi – di liquidità pronte all'uso. Risorse che potranno contribuire a comporre budget ad hoc senza intaccare la cassa e senza dover aprire nuove linee di credito, che esporrebbero l'impresa sul piano finanziario.

Come evolve il reverse factoring in Italia

Il reverse factoring è uno strumento maturo ma in piena evoluzione, la cui adozione, in continua crescita anche in Italia, sta determinando la nascita di sfumature sempre nuove nelle sue modalità di utilizzo. Di conseguenza, aumentano anche i potenziali vantaggi che apporta, e si estende la platea di organizzazioni in grado di coglierli. Non solo dal punto di vista finanziario, ma anche in ottica commerciale.

Per avere un'idea del settore di cui stiamo parlando è sufficiente ricordare che nel 2022, nel complesso, le attività relative al factoring hanno messo in moto in Italia un giro d'affari di 287 miliardi di euro. Il 10% di queste transazioni sono avvenute attraverso il reverse factoring (o factoring indiretto). Con un incremento dell'1,1% anno su anno, il mercato sta dimostrando che le dinamiche registrate durante il periodo pandemico prima e in occasione dell'esplosione dei costi energetici poi non sono state solo un exploit momentaneo, ma una tendenza consolidata che conferma il crescente interesse verso queste nuove leve finanziarie. Tra i nuovi approcci al factoring indiretto, si sta per esempio affermando il Confirming.

Si tratta di un metodo innovativo di reverse factoring in cui l'acquirente concede in modo continuativo a un istituto finanziario (banca, intermediario o investitore) la gestione del debito commerciale verso i propri fornitori. L'istituto può così pagare a vista i debiti, e ottenerne il rimborso alla scadenza naturale concordata, a fronte naturalmente delle fee per il pagamento anticipato. L'acquirente può ottenere proroghe dei termini di pagamento, mentre il fornitore accede a un vero e proprio plafond, con la possibilità di richiedere all'istituto finanziario il pagamento anticipato delle fatture.

Ciò che distingue il tradizionale reverse factoring dal Confirming è una caratteristica peculiare: se il reverse factoring implica l'obbligo da parte dell'acquirente di finanziare tutti i debiti commerciali, il Confirming non prevede una contrattualistica rigida. Quindi possono essere prese in considerazione solo le fatture che il grande debitore sceglie di finanziare.

I vantaggi del reverse factoring e del Confirming

Il meccanismo garantisce una serie di benefici sia al fornitore, sia all'acquirente. Per le PMI, in particolare, migliorano i flussi di cassa disponibili, che diventano anche più facilmente monitorabili e prevedibili. Le grandi imprese possono invece stabilizzare e rafforzare le relazioni con i fornitori – specie con quelli chiave – fornendo l'accesso a un canale semplificato per ottenere le liquidità e prevedendo benefit in funzione di criteri specifici. Si può per esempio ottimizzare la sostenibilità della catena di fornitura - anche in ottica ESG - con la possibilità di dare accesso a un canale agevolato di liquidità ai fornitori che si dimostrano più virtuosi dal punto di vista etico, sociale e di governance.

Il reverse factoring e il Confirming vanno incontro inoltre alle esigenze delle imprese che ambiscono a crescere in nuovi mercati. Configurandosi nell'ambito del Supply Chain Finance come un sistema di factoring a tutto tondo, consente infatti sia la gestione del credito da parte dei fornitori sia la gestione del debito per le imprese che acquistano le forniture, in genere sulla medesima piattaforma messa a disposizione del partner finanziario. Garantendo transazioni puntuali ed eliminando il rischio di mancati pagamenti, lo strumento diventa così essenziale nel tentare nuovi sbocchi commerciali attraverso l'acquisizione di clienti sconosciuti e per questo potenzialmente poco affidabili. Essendo basati su piattaforme tecnologiche avanzate, infine, le soluzioni di reverse factoring e Confirming aiutano anche a digitalizzare i processi legati alla gestione dei rapporti tra acquirenti e fornitori, riducendo il carico amministrativo della gestione della base di fornitori e assicurando la massima flessibilità nell'utilizzo delle risorse di cassa. Il tutto senza dover apportare modifiche ai processi di tesoreria: amministrazione clienti e contabilità possono continuare a operare secondo le procedure interne consolidate.

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